Cerved Rating Agency porta il rating ESG di A.F. Energia a BBB

Luglio 2020

La sostenibilità racchiusa in tre lettere. A.F. Energia, ha ottenuto da Cerved Rating Agency un prestigioso riconoscimento: è stata valutata BBB nel rating ESG basato sul primo bilancio di sostenibilità varato, i cui risultati sono stati resi noti a luglio 2020.
Un ottimo risultato di A.F. Energia, controllata dal gruppo A.F. Petroli, una conferma di un processo di crescita che l’ha vista passare da un fatturato di 8 milioni di euro ai 38 del bilancio di fine 2019 nel corso di pochi anni.

A.F. Energia si posiziona così nella parte alta del ranking, con l’82% delle aziende analizzate che ha totalizzato un punteggio peggiore o al massimo simile: ed è stata la prima fra le PMI del panorama energetico italiano ad ottenere tale rating. «A partire dal Veneto, la società ha progressivamente guadagnato quote di mercato in molte altre regioni italiane», testimonia il report Cerved, «sottolineando l’impegno ad offrire servizi di qualità, rapportandosi con i suoi clienti per mezzo di pratiche commerciali trasparenti volte a creare rapporti di fiducia di lungo termine, come testimoniato dall’elevato tasso di mantenimento della clientela».

Di seguito vi riportiamo il giudizio sintetico enunciato nel report ESG di Cerved Rating Agency:

“La Società A.F. Energia dimostra un’alta capacità di gestione dei rischi e delle opportunità ESG, attestandosi pochi punti sopra la mediana del campione, composto da società nazionali ed internazionali del settore Utilities, che si rivela essere un cluster molto competitivo in termini di performance di sostenibilità. I dati presi in esame nell’elaborazione del rating fanno riferimento all’esercizio 2018, secondo quanto riportato nel primo Bilancio di Sostenibilità redatto dalla Società. Il punteggio ottenuto e l’analisi effettuata hanno portato all’assegnazione di un rating ESGe pari a BBB.

Sebbene si tratti di una PMI, A.F. Energia è cosciente di poter contribuire, per quanto possibile, ad un cambio di paradigma nel mondo imprenditoriale, improntando la sua attività verso la ricerca di uno sviluppo sostenibile che valorizzi le risorse ambientali e sociali. In primo luogo, si può riscontrare nella Società l’impegno ad offrire servizi di qualità, rapportandosi con i suoi clienti per mezzo di pratiche commerciali trasparenti volte a creare rapporti di fiducia di lungo termine, come testimoniato dall’elevato tasso di mantenimento della clientela. Sul piano della sostenibilità ambientale A.F. Energia favorisce pratiche green anche al di fuori del raggio del proprio core business, nell’ottica di sensibilizzare le scelte dei consumatori e dare un contributo alla transizione energetica. La struttura di governance mostra alcune carenze, riconducibili in parte alla natura stessa di PMI, che la Società potrebbe pensare di colmare tramite alcuni interventi mirati che prendano ad esempio taluni approcci evidenziati dalle altre aziende del campione.

Dato il posizionamento di A.F. Energia lungo la filiera di produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas, l’impatto ambientale diretto della Società appare chiaramente marginale, mentre è significativo quello correlato al servizio offerto agli utenti. Vantaggi ambientali sono perseguibili proseguendo nella ricerca di un’ottimizzazione delle modalità di spostamento per viaggi di lavoro, la primaria fonte di emissioni di gas serra da parte della Società. In merito alle tematiche di sostenibilità ambientale, si trovano segnali del coinvolgimento attivo di A.F. Energia, in qualità di partner, in alcune iniziative mirate alla promozione dell’utilizzo di energia rinnovabile e di forme di mobilità elettrica, nonché nell’intenzione di avviare un processo di dematerializzazione dei contratti. Il principale elemento di riflessione futura è certamente legato all’introduzione di una procedura di screening ESG sui nuovi accordi con i fornitori della Società, che al 2018 era assente dal processo di valutazione dei supplier, potenziali ed esistenti.

La sezione sociale vede A.F. Energia posizionarsi sopra la mediana del campione evidenziando la solidità del rapporto sia con i propri lavoratori che con le categorie esterne di stakeholder, come le comunità ed associazioni del territorio. La Società, sebbene disponga di una forza lavoro contenuta, presenta una equilibrata composizione di genere del personale, il quale è tutelato per mezzo di contratti a tempo indeterminato, coperti da CCNL, e da un adeguato programma di salute e sicurezza. Negativoinvece il dato relativo al divario retributivo di genere, che risente soprattutto della diversa distribuzione di ruoli e responsabilità. L’attenzione rivolta alla qualità del servizio ed alla soddisfazione della clientela ha permesso alla Società, al 2018, di consolidare la propria reputazione sul mercato, attivandosi su più fronti per creare legami saldi con i clienti e gli enti del territorio.

La governance societaria appare adeguata alle dimensioni di A.F. Energia al termine dell’anno 2018. Sono dettagliatamente descritte le procedure di comunicazione di temi rilevanti al board e sono altresì definite le responsabilità funzionali; in particolare, sono assegnate all’AD le responsabilità inerenti ad aspetti di sostenibilità. Questo anche in virtù delle competenze in materia possedute dall’Amministratore stesso. I presidi a tutela dell’integrità e della correttezza dell’operato della Società, implementati secondo le linee definite dal Modello 231/01, sono stati posti in funzione e consentono di valutare ogni operazione rispetto al rischio di corruzione. Possibili aree di intervento prospettico sono rappresentate dall’assenza di consiglieri indipendenti all’interno del CdA, dalla possibile introduzione di obiettivi ESG per meglio impostare le attività future ed allo stesso tempo monitorarle con tempismo, e dall’esclusione di donne dalle mansioni di responsabilità in azienda.

A.F. Energia si caratterizza infine per un’elevata percentuale di distribuzione del valore generato: vengono premiati in special modo i fornitori della Società. La quota consistente di valore apportato dai collaboratori esterni (rete di vendita) spiega invece la residualità della porzione redistribuita verso i dipendenti.”

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